Pubblicazioni

Bollettino


Delibera n. 18436

Approvazione del Bilancio di previsione per l’esercizio 2013

LA COMMISSIONE NAZIONALE PER LE SOCIETA’ E LA BORSA

VISTA la legge 7 giugno 1974, n. 216 e le successive modificazioni e integrazioni;

VISTO il regolamento per l’amministrazione e la contabilità dell’Istituto, adottato con propria delibera n. 10.359 dell’11 dicembre 1996 e reso esecutivo con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 21 gennaio 1997, successivamente modificato con delibera n. 16.935 del 23 giugno 2009 resa esecutiva con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 2 luglio 2009 ed in particolare l’art. 6 che demanda alla Commissione l’approvazione del Bilancio preventivo dell’Istituto;

VISTA la propria delibera n. 18.398 del 5 dicembre 2012 con la quale è stato ridefinito lo schema di Bilancio di previsione dell’Istituto;

VISTO l’art. 4, comma 2, del suddetto regolamento, a norma del quale nel Preventivo finanziario è iscritto, come posta a se stante dell’Entrata, l’Avanzo di amministrazione disponibile presunto al 31 dicembre dell’esercizio precedente a quello cui il bilancio si riferisce;

VISTO l'art. 19 dello stesso regolamento, ed in particolare il comma 3 a norma del quale «qualora, entro il termine dell'esercizio, le prenotazioni di impegno non dovessero tradursi in impegno di spesa, le prenotazioni stesse decadono e vengono trasferite all'esercizio successivo secondo modalità stabilite dalla Commissione con apposita delibera»;

VISTA la propria delibera n. 11.388 del 14 maggio 1998 con la quale la Commissione, in attuazione del citato comma 3 dell'art. 19 del suddetto Regolamento, ha definito le modalità secondo cui le prenotazioni di impegno non trasformatesi in impegno di spesa entro il termine dell'esercizio di riferimento sono trasferite all'esercizio successivo;

VISTO l’art. 40 della legge 23 dicembre 1994, n. 724, come modificato dalla legge 23 dicembre 2000, n. 388, che prevede la corresponsione alla Consob di contribuzioni da parte dei soggetti sottoposti alla sua vigilanza;

VISTO il Bilancio di previsione dell’Istituto per l’esercizio 2012, approvato con propria delibera n. 18.038 del 21 dicembre 2011;

VISTE le proprie delibere n. 18.209 del 9 maggio 2012, n. 18.285 del 25 luglio 2012, n. 18.372 del 14 novembre 2012 e n. 18.434 del 27 dicembre 2012 con le quali sono state apportate variazioni al suddetto Bilancio di previsione;

CONSIDERATO il risultato stimato della gestione finanziaria dell’esercizio 2012;

VISTA la legge di stabilità per il 2013, approvata in data 21 dicembre 2012;

VISTO il decreto legge 6 luglio 2012 n. 95, convertito, con modificazioni, nella legge 7 agosto 2012, n. 135;

VISTA la propria delibera n. 18.426 del 21 dicembre 2012 con la quale sono stati individuati i soggetti tenuti alla contribuzione per l’esercizio 2013;

VISTA la propria delibera n. 18.427 del 21 dicembre 2012 con la quale è stata stabilita la misura della suddetta contribuzione per l’esercizio 2013;

VISTA la propria delibera n. 18.428 del 21 dicembre 2012 con la quale è stato disposto il trasferimento all’esercizio 2013 delle prenotazioni di impegno 2012 nella stessa indicate;

VALUTATE le esigenze di spesa dell’Istituto per l’esercizio 2012;

CONSIDERATO il parere favorevole del Collegio dei revisori, reso nella seduta del 21 dicembre 2012;

D E L I B E R A:

Art. 1

1. E’ approvato il Bilancio di previsione dell’Istituto per l’esercizio 2013 nel testo allegato alla presente delibera, della quale costituisce parte integrante.

Art. 2

1. La presente delibera sarà pubblicata nel Bollettino della Consob.

Roma, 27 dicembre 2012

IL PRESIDENTE
Giuseppe Vegas

BILANCIO DI PREVISIONE PER L’ESERCIZIO 2013

1. PREVENTIVO FINANZIARIO ANNUALE

2. PREVENTIVO FINANZIARIO PLURIENNALE

3. PREVENTIVO ECONOMICO

4. RELAZIONE ILLUSTRATIVA


RELAZIONE ILLUSTRATIVA

Il Bilancio di previsione per l’esercizio 2013, che a termini del Regolamento di contabilità consta del Preventivo finanziario e del Preventivo economico, è stato predisposto sulla base dello schema di bilancio approvato con delibera n. 18.398 del 5 dicembre 2012. Le modifiche apportate dalla richiamata delibera n. 18.398 hanno riguardato l’aggiornamento dei capitoli di Entrata e di Spesa, al fine di migliorarne la chiarezza, la leggibilità e la rappresentatività, oltre che l’ampliamento dell’orizzonte temporale di riferimento del bilancio, al fine di introdurre la rappresentazione delle entrate e delle spese programmate per il triennio successivo.

Conformemente ai principi normativi di riferimento, le previsioni di spesa per l’esercizio 2013 sono contenute entro i limiti complessivi segnati dalle entrate proprie traenti origine essenzialmente dal sistema contributivo introdotto dall’art. 40 della legge n. 724/23.12.1994, tenuto anche conto dell’utilizzo previsto del Fondo ripristino beni mobili e dell’avanzo di amministrazione presunto dell’esercizio 2012.

Non viene, invece, previsto alcun stanziamento correlato al fondo per il funzionamento della Consob stanziato nel Bilancio dello Stato (art. 1/2, comma 7, della legge istitutiva n. 216/7.6.1974). L’importo di detto fondo, indicato dalla legge di stabilità 2013 in complessivi € 402 mila, è risultato infatti azzerato per effetto dell’applicazione delle norme di contenimento della spesa per consumi intermedi previste dall’art. 8, comma 3, del decreto legge 6 luglio 2012 n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 13, recante "Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini".

A corredo dell’illustrazione dei dati di bilancio, si riporta in allegato apposito documento di sintesi degli obiettivi d’Istituto per l’anno 2013.

1. Preventivo finanziario : Entrata

Le Entrate previste per l’esercizio 2013 assommano in complesso a € 121,87 milioni e derivano, per € 14,61 milioni, dall’«Avanzo di amministrazione disponibile dell’esercizio 2012», per € 99,16 milioni, dalle «Entrate contributive» e, per € 8,10 milioni, dalle «Altre entrate» dell’Istituto.

Alle suddette entrate si aggiunge, per € 0,21 milioni, l’«Avanzo di amministrazione generato dalle prenotazioni di impegno 2012 trasferite all’esercizio 2013 ai sensi dell’art. 19 del Regolamento di contabilità». Della specifica origine di tale ultimo importo si dà conto nel successivo paragrafo.

L’Avanzo complessivo dell’esercizio 2012 (€ 14,82 ml.), è stato calcolato secondo il procedimento esposto nell’apposita "Tabella dimostrativa" annessa al Preventivo finanziario e si scompone(1), come detto, in «Avanzo di amministrazione disponibile» (€ 14,61 ml.) ed in «Avanzo di amministrazione generato dalle prenotazioni di impegno 2012 trasferite all’esercizio 2013 ai sensi dell’art. 19 del Regolamento di contabilità» (€ 0,21 ml.).

Le «Altre entrate» iscritte in bilancio (in tutto € 8,10 ml.) comprendono — oltre agli interessi attivi (€ 6,67 ml.) rivenienti dalle giacenze sui conti fruttiferi presso la Banca cassiere(2) e dall’impiego (in titoli di Stato) delle eccedenze temporanee di liquidità e dei fondi con destinazione vincolata — i Proventi da titoli di Stato immobilizzati (€ 0,40 ml.), la quota di utilizzo previsto del Fondo ripristino beni mobili (€ 0,68 ml.), i recuperi/rimborsi vari e le entrate diverse (in tutto € 0,35 ml.).

Le «Entrate contributive», concernenti i contributi di vigilanza previsti dalle delibere n. 18.426 e n. 18.427 entrambe del 21 dicembre 2012, assommano ad € 99,16 milioni e segnano, avuto riguardo al complessivo quadro delle fonti di finanziamento per il 2013 ed al volume della Spesa prevista per tale anno, un decremento di € 6,74 milioni rispetto all’omologo dato 2012.

La composizione dell’«Entrata complessiva» del Preventivo 2013, confrontata con gli omologhi dati del Preventivo 2012, è evidenziata nella Tavola appresso riportata.

(in milioni di €)

Entrata

Preventivo 2012

Preventivo 2013

Variazione

Trasferimento a carico dello Stato

0,34

– 0,34

Entrate contributive

105,90

99,16

– 6,74

Interessi attivi e Proventi su titoli di Stato immobilizzati

7,65

7,07

– 0,58

Altre entrate

0,60

0,35

– 0,25

Utilizzo del Fondo ripristino beni mobili

0,72

0,68

– 0,04

Avanzo esercizio precedente

10,90

14,61

+ 3,71

Totale Entrata

126,11

121,87

– 3,96

2. Preventivo finanziario : Spesa

La «Spesa complessiva» risultante dal Preventivo 2013 assomma a € 122,08 milioni, di cui € 118,07 milioni per «Spese correnti» e € 4,01 milioni per «Spese in conto capitale».

Nel suddetto importo complessivo delle Spese 2013 è ricompresa una componente (autofinanziantesi) derivante dal trasferimento al 2013 di "prenotazioni di impegno" dell’esercizio 2012 non ancora trasformatesi in impegno di spesa entro l’anno (€ 0,21 ml. in complesso, per l’acquisto di asciugatori elettrici per i servizi igienici della sede di Roma e l’acquisizione di un nuovo sistema di back-up dei dati dell’Istituto).

Al netto delle spese sottostanti alle "prenotazioni trasferite" (e, dunque, già finanziate), la «Spesa complessiva» per il 2013 necessitante di copertura risulta pari a € 121,87 milioni. A sua volta, la «Spesa corrente» è pari a € 118,07 e la «Spesa in conto capitale» è pari a € 3,80 milioni.

Per un corretto raffronto tra i dati del Preventivo 2013 e quelli del Preventivo 2012 deve farsi riferimento alle sole previsioni di spesa necessitanti di copertura finanziaria.

La previsione di «Spesa complessiva» per il 2013 (€ 121,87 ml.) registra, rispetto al corrispondente dato di previsione iniziale 2012 desumibile dal Preventivo finanziario per tale anno (€ 126,11 ml.), un decremento di € 4,24 milioni (– 3,4%).

(in milioni di €)

Spesa

Preventivo 2012

Preventivo 2013

Variazione

Spese per i Componenti la Commissione (*)

2,54

1,69

0,85

Spese per il personale (*)

92,80

91,73(a)

1,07

Spese per beni e servizi informatici

7,08

6,87 (b)

0,21

Spese per altri beni e servizi

16,54

14,12(c)

2,42

Ammortamenti

3,68

4,43

0,75

Accantonamento al Fondo Rischi Risarcimento Danni

Fondo di riserva per spese impreviste e maggiori spese

3,20

2,50

0,70

Oneri vari

0,27

0,53

+ 0,26

Totale Spese

11

87

– 4,24

(*) Inclusi Accantonamenti previdenziali e Irap

(a) Di cui € 0,33 milioni per spese per il personale in aspettativa retribuita per frequenza di corsi di dottorato di ricerca (n. 5 unità).

(b) Di cui : € 4,73 milioni per Spese correnti; € 2,14 milioni per Spese in c/capitale.

(c) Di cui : € 12,46 milioni per Spese correnti; € 1,66 milioni per Spese in c/capitale.

Le Spese per i Componenti la Commissione si riducono (– € 0,85 ml.), rispetto alle omologhe spese 2012, per effetto, essenzialmente, della riduzione del numero dei Componenti il Collegio.

Le Spese per il personale 2013 si riducono (– € 1,07 ml.), rispetto all’omologo dato 2012, per effetto, essenzialmente, dei minori oneri previsti per straordinari, congedi e festività, buoni pasto e formazione, oltre che per i minori accantonamenti ai Fondi di quiescenza.

Le Spese per beni e servizi informatici presentano un lieve decremento (– € 0,21 ml.) ascrivibile ai minori investimenti in hardware e software da realizzare, rispetto alle previsioni dell’anno precedente.

Il decremento delle Spese per altri beni e servizi (– € 2,42 ml.) si riconnette, essenzialmente, ai minori oneri, da un anno all’altro, per gestione delle sedi dell’Istituto (– € 0,73 ml.) e per interventi di contenimento operati su altre voci di spesa (– € 0,90 ml. in complesso, riguardanti essenzialmente spese per banche dati e agenzie di stampa, per gestione mezzi di trasporto, per consulenze e per incarichi di rappresentanza e difesa in giudizio, etc.), oltre che ai minori oneri per interventi di adeguamento degli impianti e delle strutture dell’immobile di Via Martini in Roma (– € 1,55 ml.). Le dette minori spese risultano, peraltro, mitigate dall’aumento, sempre da un anno all’altro, degli oneri per acquisto di mobili, arredi, attrezzature non informatiche ed impianti (+ € 0,46 ml.), dal maggior importo del contributo annuale per la partecipazione all’European Securities and Market Authority (+ € 0,30 ml.).

Il Fondo di riserva per spese impreviste e maggiori spese è stato stanziato in misura pari ad € 2,50 milioni (– € 0,70 ml., rispetto alla misura prevista nel Preventivo 2012) ed è ampiamente al di sotto dell’importo massimo consentito dal Regolamento di contabilità (€ 5,78 ml.).

Gli Oneri vari, infine, presentano un lieve incremento (+ € 0,26 ml.), essenzialmente ascrivibile ai maggiori oneri per restituzioni e rimborsi diversi.

Di seguito si espongono gli elementi essenziali occorrenti per la "lettura" degli stanziamenti imputati ai capitoli di spesa, seguendo, ove possibile, il relativo ordine di numerazione.

Capitoli 10101, 10107, 10111, 10113 – Lo stanziamento complessivo su detti capitoli (€ 1,69 ml.) inerisce alle «Spese per i Componenti la Commissione».

Capitoli 10201, 10203, 10205, 10211, 10213 – Lo stanziamento complessivo su tali capitoli (€ 70,27 ml.) concerne le spese per retribuzioni del personale di ruolo e a contratto (€ 56,09 ml.) ed i connessi oneri previdenziali e assistenziali (€ 14,18 ml.). Tale stanziamento complessivo tiene anche conto degli oneri correlati alle nuove unità di cui si prevede l’ingresso nel 2013.

Capitoli 10207, 10209, 10215 – I relativi stanziamenti concernono gli accantonamenti ai Fondi "previdenziali" per il personale, le cui finalità sono insite nella denominazione degli stessi («Fondo a garanzia trattamento di fine rapporto per il personale di ruolo», «Fondo a garanzia trattamento pensionistico integrativo per il personale di ruolo» assunto a tutto il 27.4.1993, «Fondo a garanzia trattamento di fine rapporto per il personale con contratto a tempo determinato»). Gli stanziamenti sui tre capitoli (pari in complesso a € 11,04 ml.) riflettono le quote di competenza dell’anno 2013 calcolate presuntivamente sulla base delle normative di riferimento(3).

Capitolo 10223 – Lo stanziamento (€ 0,45 ml.) riflette gli oneri per formazione e aggiornamento professionale del personale.

Capitolo 10227 – Lo stanziamento (€ 3,53 ml.) corrisponde all’importo stimato della contribuzione 2013 a carico dell’Istituto per il trattamento pensionistico complementare spettante al personale assunto a far data dal 28.4.1993.

Capitolo 10231 – Lo stanziamento (€ 4,64 ml.) riflette l’importo dell’Irap per il personale a carico dell’Istituto.

Capitolo 10301 – Lo stanziamento (€ 1,96 ml.) riflette gli oneri derivanti dai contratti di locazione in essere ed ai connessi oneri condominiali.

Capitoli 10302, 10307 – I relativi stanziamenti (€ 3,51 ml. in complesso) tengono conto degli oneri per consumi di energia elettrica, acqua e gas, per pulizia e vigilanza locali e per manutenzione immobili.

Capitolo 10309 – Lo stanziamento (€ 0,94 ml.) consegue ai contratti, operativi per l’esercizio 2013, relativi alla manutenzione dei macchinari, delle attrezzature elettroniche, degli impianti elettrici e telefonici, degli impianti di riscaldamento e condizionamento, degli impianti antincendio, dei lettori badge, etc..

Capitolo 10319 – Lo stanziamento (€ 0,34 ml.) riflette essenzialmente gli oneri stimati per spese d’ufficio (carta, cancelleria e stampati, etc.), per materiale informatico (toner, cd, etc.), e per spedizione della corrispondenza.

Capitolo 10331 – Lo stanziamento (€ 0,37 ml.) riflette essenzialmente gli oneri stimati per conferimento di incarichi di rappresentanza e difesa in giudizio a legali del libero foro.

Capitoli 10335, 10337 – La previsione di spesa sui due capitoli (€ 0,14 ml. in complesso) riflette essenzialmente gli oneri connessi all’organizzazione di incontri di lavoro e riunioni con Organismi internazionali ed altre Autorità e alla tenuta dell’annuale "Discorso del Presidente della Consob al mercato finanziario".

Capitolo 10339 – L’importo dello stanziamento (€ 1,10 ml.) si riferisce essenzialmente al contributo dovuto per la partecipazione all’Esma (European Securities and Market Authority).

Capitolo 10341 – Lo stanziamento (€ 0,19 ml.) riflette i contratti in essere per noleggio di attrezzature e impianti (linee per la trasmissione dati tra le sedi di Roma e Milano, apparecchi di fotoriproduzione, etc.).

Capitolo 10343 – Lo stanziamento (€ 1,41 ml.) riflette essenzialmente i contratti in essere per collegamento a banche dati ed agenzie di stampa, oltre che per il servizio di rassegna stampa.

Capitolo 10351 – Lo stanziamento (€ 1,76 ml.) riflette i contratti in essere per manutenzione degli apparati hardware e software e tiene altresì conto degli ulteriori contratti della specie che si prevede di stipulare nel corso del 2013 in connessione ai programmati acquisti di prodotti hw e sw.

Capitoli 10354, 10355 – La previsione di spesa sui due capitoli (€ 0,11 ml., in complesso) riflette essenzialmente gli oneri correlati ai compensi per i membri del Collegio dei revisori dei conti, oltre che quelli correlati all’acquisizione di una consulenza attuariale in merito alla definizione del valore congruo delle riserve a garanzia del "trattamento pensionistico integrativo" del personale.

Capitolo 10358 – La previsione di spesa (€ 0,07 ml.) riflette gli oneri per la tutela e la sicurezza sui luoghi di lavoro.

Capitolo 10361 – Lo stanziamento (€ 2,71 ml.) concerne essenzialmente gli oneri derivanti dal contratto in essere per la fornitura in "outsourcing" dei servizi per la gestione tecnica del sistema informatico e per l’assistenza continuativa sull’utilizzo dei software.

Capitolo 10367 – Lo stanziamento (€ 1,67 ml.) riflette le imposte e tasse a carico dell’Istituto (Imu, Tarsu, imposte sugli interessi attivi, etc.).

Capitoli 10401, 10403, 10405 – Lo stanziamento complessivo sui tre capitoli (€ 4,40 ml.) concerne gli accantonamenti ai Fondi per il ripristino dei beni mobili e immobili dell’Istituto (calcolati secondo le aliquote di ammortamento stabilite, a norma del Regolamento di contabilità, con delibera n. 11.105 del 18.12.1997 in parte modificata con delibera n. 17.119 del 30.12.2009), nonché l’accantonamento al Fondo ammortamento oneri capitalizzati (si tratta degli oneri a suo tempo sostenuti per il restauro dell’immobile, sito in Milano via Broletto, ottenuto in concessione dal Comune di Milano).

Capitoli 20603 e 20605 – La previsione di spesa sui due capitoli (€ 1,13 ml., in complesso) riflette gli oneri di progettazione e di manutenzione straordinaria dell’immobile di via Martini, correlati ai lavori di adeguamento degli impianti elettrici ed antincendio, dell’impianto di condizionamento, oltre che degli oneri per i lavori connessi con la realizzazione di un nuovo impianto di videosorveglianza per la stessa sede di Roma.

Capitoli 20701 – Lo stanziamento (€ 0,46 ml.) si riconnette all’acquisto di attrezzature per le sedi di Roma e Milano e tiene conto degli oneri per il nuovo impianto di videosorveglianza per la sede di Roma.

Capitolo 20709 – Lo stanziamento (€ 0,10 ml.) si riferisce agli oneri per l’acquisto di complementi di arredo per le sedi di Roma e Milano.

Capitolo 20713 – Lo stanziamento (€ 2,32 ml.) si riconnette prevalentemente al programma di ammodernamento e potenziamento del sistema informatico dell’Istituto (potenziamento sistemi elaborativi centrali e infrastrutture di telecomunicazione, all’acquisto di infrastrutture dedicate alla sicurezza informatica, all’aggiornamento dei sistemi di Back-up, all’acquisto ed al rinnovo ed allo sviluppo di licenze software, etc.).

3. Preventivo economico

Il Preventivo economico è elaborato sulla base dei dati di Spesa e di Entrata del Preventivo finanziario aventi riflessi economico-patrimoniali.

Dal Preventivo economico sono, pertanto, escluse le poste relative : alle «Spese in conto capitale» (viene però riportato l’importo degli ammortamenti di competenza dell’esercizio); al «Fondo di riserva per spese impreviste e maggiori spese» (non essendo predeterminabile se e in qual misura verrà concretamente utilizzato); all’«Avanzo dell’esercizio 2012» (trattandosi di disponibilità finanziarie generate dalle gestioni relative ad esercizi precedenti a quello cui il Preventivo economico si riferisce); all’«Utilizzo del Fondo ripristino beni mobili» (non avendo lo stesso natura di ricavo).

Di seguito si fornisce un breve commento ai dati esposti nel Preventivo.

Contribuzioni e trasferimenti

L’importo complessivo è pari a € 99,50 milioni ed è composto : per € 99,16 milioni, dalle contribuzioni; per € 0,34 milioni, da altri ricavi (entrate eventuali e diverse e rimborsi da terzi).

Costi correnti

Sono pari a € 98,05 milioni e sono costituiti : per l’1,5%, da costi per la Commissione (al netto dell’accantonamento per IFI); per il 82,3%, da costi per il personale (al netto degli accantonamenti per TFR/IFR e TPI); per il 16,2%, da costi per acquisizioni di beni di consumo e servizi e da altri costi (rimborsi a terzi ed oneri vari).

Rettifiche di valore e Accantonamenti

Sono pari a € 15,66 milioni e sono costituiti : per il 28,3%, dalle quote di ammortamento delle immobilizzazioni; per il 71,7%, dagli accantonamenti per il personale (TFR/IFR e TPI) e per i Componenti la Commissione (IFI).

Proventi della gestione finanziaria

Sono pari a € 6,88 milioni e concernono gli interessi attivi sui c/c bancari e sulle operazioni di impiego in titoli di Stato delle eccedenze temporanee di liquidità e dei fondi con destinazione vincolata (al netto dei correlati oneri per spese e commissioni), oltre che i proventi/oneri su titoli di Stato immobilizzati.

Oneri tributari

Sono pari a € 1,66 milioni e concernono le imposte e tasse di competenza dell’esercizio (gli importi di maggior consistenza sono costituiti dalle imposte sugli interessi).

Proventi ed Oneri straordinari

Non sono previsti proventi ed oneri di tale natura.

Risultato economico di periodo

Il Risultato economico presunto è negativo ed è pari a € 8,99 milioni. Tale risultato negativo non produce tuttavia squilibrio finanziario, essendone la copertura assicurata dalle eccedenze finanziarie rivenienti dalla gestione 2012.


Sintesi degli obiettivi d’Istituto derivanti dalle aree di rischio identificate per il triennio 2013-15

Nel corso del 2012 l’inasprirsi della crisi del debito sovrano nell’Area euro ha alimentato un effetto di contagio crescente, che si è riflesso nel ridimensionamento della componente dei rendimenti dei titoli di Stato spiegata dai fondamentali economici e fiscali. Per l’Italia, in particolare, le stime sulle determinanti dello spread rispetto ai titoli tedeschi mostrano che in media nel 2012 circa 200 punti base sono riconducibili all’effetto contagio. Nella seconda metà dell’anno, tuttavia, i premi per il rischio sovrano dei paesi periferici dell’Area sono calati, a fronte delle iniziative delle istituzioni europee volte a scongiurare il rischio di disintegrazione della moneta unica, tra le quali l’adozione da parte della BCE di un piano di acquisti su mercato secondario dei titoli di Stato dei paesi più vulnerabili e l’approvazione del piano di assistenza finanziaria al sistema bancario spagnolo. Già nel primo semestre del 2012 si erano in parte interrotti i disinvestimenti delle banche delle principali economie europee dai paesi periferici dell’Area euro; per l’Italia si era registrata una ripresa degli investimenti netti, soprattutto nel settore pubblico. Permangono, tuttavia, numerose fonti di incertezza, riconducibili essenzialmente alla divaricazione del ciclo economico tra paesi core, per i quali si prevede una crescita positiva ancorché debole, e paesi periferici, che già sperimentano una fase recessiva, caratterizzata da una significativa contrazione degli impieghi bancari al settore privato, e una spesa per interessi sul debito pubblico in aumento.

In questo contesto, in costanza degli attuali livelli di avanzo/disavanzo primario, la sostenibilità del debito pubblico può diventare un obiettivo a rischio anche in uno scenario positivo di inversione della fase ciclica negativa, fintanto che i tassi di interesse rimangono superiori al tasso di crescita del PIL. Ad esempio, ipotizzando tassi d’interesse costanti ai valori attuali e un tasso di crescita del PIL pari all’1%, il rapporto debito/PIL potrebbe continuare a crescere in paesi caratterizzati da disavanzi primari (in particolare, Francia e Spagna), mentre potrebbe ridursi o stabilizzarsi in paesi caratterizzati da un avanzo primario (in particolare, Italia e Portogallo). Quindi, anche in uno scenario positivo di crescita moderata e tassi costanti, la stabilizzazione dei conti pubblici potrebbe richiederebbe ulteriori misure di consolidamento fiscale: ad esempio, per portare il rapporto debito/ PIL al 60% in 20 anni, le simulazioni mostrano che è necessario un incremento dell’avanzo primario stimabile attorno al 2% del PIL per l’Italia, che ha già avviato importanti riforme strutturali, attorno al 4% per Francia e Portogallo e al 6% per la Spagna.

Le incertezze sulla dinamica dei conti pubblici e sulle prospettive di crescita nei paesi periferici hanno condizionato l’andamento dei mercati azionari europei che tuttavia, a partire dal mese di giugno, hanno fatto registrare un andamento positivo, sia pur discontinuo. Si sono, inoltre, ridotti i fenomeni di contagio osservati nei primi mesi dell’anno e i corsi si sono riportati su valori più vicini ai fondamentali nei maggiori paesi dell’Area euro. Le principali società quotate non finanziarie italiane mostrano una redditività in calo e mediamente inferiore a quella delle società europee, oltre che una maggiore vulnerabilità legata al più alto indebitamento e al più elevato costo del finanziamento bancario. E’ aumentata la patrimonializzazione delle principali banche quotate europee, sebbene principalmente a seguito della revisione delle metodologie di misurazione della rischiosità dell’attivo, ma è peggiorata la qualità del credito delle principali banche italiane e spagnole; in media, si è comunque significativamente ridotta la percezione del rischio di credito delle banche espressa dal mercato. Sulla variabilità dei livelli di patrimonializzazione e di incidenza delle sofferenze fra le principali banche europee influiscono tuttavia in maniera significativa le differenze nei modelli di business e nella composizione degli attivi; da questo punto di vista, un elemento di particolare rilievo è rappresentato dalla più elevata esposizione in strumenti finanziari e derivati delle principali banche inglesi, tedesche e francesi rispetto alle banche italiane e spagnole, il cui attivo è più concentrato invece sugli impieghi a imprese e famiglie.

* * *

A fronte di questo scenario, sono stati individuati gli impatti sui soggetti vigilati e le derivanti aree di rischio che sono descritte di seguito. A partire da queste ultime, al fine di mitigarne gli effetti, verranno individuati gli obiettivi strategici per il triennio 2013-15 e gli obiettivi operativi per l’anno 2013.

1a area di rischio: le esigenze di ri-patrimonializzazione degli emittenti bancari inaspriscono il trade-off stabilità/trasparenza.

I principali eventi e conseguenti impatti sui soggetti vigilati che influenzano tale area di rischio sono:

  • difficoltà di funding sul mercato "istituzionale";
  • aumento dell’esposizione in titoli pubblici delle banche italiane;
  • esigenze di ri-patrimonializzazione ed aumento delle operazioni di ristrutturazione del passivo;
  • aumento delle operazioni di salvataggio con richiesta specifica di esenzione OPA;
  • reale situazione economico/patrimoniale e finanziaria delle banche non sempre in linea con i corsi dei titoli bancari;
  • difficoltà delle fondazioni bancarie a sostenere le ricapitalizzazioni con indebolimento del loro ruolo negli assetti di controllo;
  • ulteriori azioni di rafforzamento patrimoniale dovuti all’irrigidimento delle norme regolamentari di vigilanza prudenziali e connesse esigenze di ricostituzione di idonei coefficienti di liquidità e raccolta.

Sulla base dei suddetti impatti sui soggetti vigilati sono stati individuati i seguenti rischi:

  • rischio reputazionale (grande attenzione media, politica, altre Autorità) in occasione di richieste di esenzione da OPA per salvataggio società bancarie e assicurative a fronte di un ruolo limitato nella verifica delle condizioni di applicabilità (in quanto è sufficiente la richiesta di salvataggio da parte dell’autorità di vigilanza prudenziale);
  • le istruttorie richiedono tempi rapidi (tenuto conto delle esigenze finanziarie degli emittenti) e controlli più difficili (data la delicatezza dei profili oggetto di indagine) anche in considerazione di ulteriori dati e informazioni derivanti dal Protocollo d’intesa Consob-Banca d’Italia vigente dal 1° luglio 2012;
  • la necessità di garantire il giusto equilibrio tra il principio di trasparenza e l’esigenza di evitare che si inneschino meccanismi che comportino difficoltà nella realizzazione delle operazioni di funding bancario, rendono complessa la definizione del quadro informativo da fornire nei prospetti relativo alla situazione finanziaria degli emittenti in crisi. Il vaglio preventivo delle informazioni da parte di Consob espone ad un rischio reputazionale e legale, anche con riferimento al vaglio successivo di condizioni definitive e final terms, questi ultimi depositati a partire dal 1/7/12;
  • aumento della complessità nel garantire che l’informazione finanziaria – in occasione di aumenti di capitale e operazioni straordinarie - risulti sufficientemente trasparente e che tenga conto della necessità di rispettare gli obiettivi sistemici di stabilità essendo soggetti a vigilanza prudenziale.

2a area di rischio: la contrazione della redditività e della liquidità degli intermediari aumenta il conflitto di interessi con i clienti.

I principali eventi e conseguenti impatti sui soggetti vigilati che influenzano tale area di rischio sono:

  • ridotto contributo del margine di interesse al conto economico;
  • necessità di sviluppare fonti di reddito alternative, soprattutto di tipo commissionale (ad es. da servizi di investimento);
  • deflussi dai fondi comuni di investimento;
  • i gestori italiani si misurano sempre più con i player europei e con un’offerta di fondi variegata;
  • necessità di gestire il rischio di liquidabilità degli asset detenuti in portafoglio dai fondi immobiliari;
  • possibile penalizzazione dei rendimenti degli investitori in fondi immobiliari.

Sulla base dei suddetti impatti sui soggetti vigilati sono stati individuati i seguenti rischi:

  • possibile innalzamento – in sede di distribuzione - del conflitto di interessi fra intermediari (stringenti obiettivi di redditività e liquidità) e cliente (ottimizzazione degli investimenti) e connessa divaricazione degli obiettivi della stabilità degli intermediari e di tutela della correttezza e della trasparenza;
  • le politiche commerciali delle SGR potrebbero ancor più essere orientate all’offerta di fondi che siano appetibili per le reti di vendita anziché volti al soddisfacimento dei bisogni della clientela target;
  • in vista di una ravvicinata scadenza di una quota non trascurabile di Fondi Immobiliari e in presenza di una congiuntura negativa del mercato degli immobili, aumenta il rischio di una possibile applicazione di procedure non conformi a canoni di correttezza comportamentale. Tali canoni sono volti ad assicurare che la gestione dei fondi immobiliari, destinati al pubblico retail, sia programmata in base a un piano coerente con la durata dei fondi e completata nell’arco della loro naturale scadenza.

3a area di rischio: forte sviluppo dell’High Frequency Trading e conseguente rischio di non ordinato svolgimento delle negoziazioni.

I principali eventi e conseguenti impatti sui soggetti vigilati che influenzano tale area di rischio sono:

  • maggiore competitività, incentrata sulla low latency, degli High Frequency Traders rispetto agli intermediari "tradizionali";
  • allontanamento dei prezzi di mercato dai fondamentali economici sottostanti;
  • condizioni di liquidità sul mercato potenzialmente meno indicative in presenza di elevati OTR (Order to Trade Ratio);
  • possibile riduzione delle quote di mercato degli operatori buy-side e conseguente migrazione sui mercati OTC;
  • possibile maggiore vulnerabilità di alcune trading venues a causa di una inadeguatezza di Information Technology capacity e resiliency.

Sulla base dei suddetti impatti sui soggetti vigilati sono stati individuati i seguenti rischi:

  • difficile identificazione dei possibili fenomeni di abuso in ambiente HFT;
  • rischio di svolgimento non ordinato delle negoziazioni in particolare a causa di inadeguatezza degli strumenti per la gestione ex ante ed ex post di strategie low latency da parte di trading venues e partecipanti al mercato e della potenziale emersione di rischio sistemico a partire da uno shock idiosincratico.

4a area di rischio: il peggioramento del quadro congiunturale inasprisce il trade-off tra trasparenza informativa e stabilità finanziaria degli emittenti corporate.

I principali eventi e conseguenti impatti sui soggetti vigilati che influenzano tale area di rischio sono:

  • incremento del numero di operazioni di ristrutturazione del debito ed operazioni straordinarie (fusioni, cessioni) finalizzate a ripristinare l’equilibrio economico /finanziario degli emittenti;
  • incremento del numero degli aumenti di capitale con particolari criticità sotto il profilo dell’equilibrio finanziario degli emittenti;
  • aumento delle probabilità di take over su emittenti italiani;
  • aumento di operazioni di salvataggio con richiesta di esenzione OPA;
  • incremento OPA di scambio: aumento delle quote di proprietà rispetto alle obbligazioni (concentrazione della proprietà).

Sulla base dei suddetti impatti sui soggetti vigilati sono stati individuati i seguenti rischi:

  • la necessità di garantire il giusto equilibrio tra il principio di trasparenza e l’esigenza di evitare che si inneschino meccanismi che pregiudichino l’esito delle operazioni di ricapitalizzazione rende particolarmente complessa la definizione del quadro informativo da fornire nei prospetti, relativo alla situazione finanziaria degli emittenti in crisi che intendono ricapitalizzare. Inoltre, il vaglio preventivo delle informazioni da parte di Consob espone ad un rischio reputazionale e legale;
  • le istruttorie di autorizzazione dei prospetti relativi ad aumenti di capitale o operazioni straordinarie richiedono tempi rapidi (tenuto conto delle stringenti esigenze finanziarie di ricapitalizzazione degli emittenti in crisi) e controlli più difficili (data la delicatezza dei profili oggetto di indagine);
  • potenziale incremento dei casi di abuso di mercato, in occasione di operazioni di finanza straordinaria;
  • l’aumento delle operazioni di salvataggio con richiesta di esenzione OPA rende predominante l’attività interpretativa dei quesiti di esenzione trasmessi all’Istituto rispetto alla normale attività di vigilanza.

5a area di rischio: la scarsità di risorse e la bassa redditività incrementano il conflitto di interessi tra azionisti di controllo e azionisti di minoranza.

I principali eventi e conseguenti impatti sui soggetti vigilati che influenzano tale area di rischio sono:

  • aumento delle operazioni con parti correlate: incremento delle operazioni intra-gruppo con possibile trasferimento di risorse ed intensificazione dei conflitti di interesse tra azionisti di controllo e azionisti di minoranza;
  • aumento della dialettica assembleare e possibilità di azioni di responsabilità nei confronti degli amministratori.

Sulla base dei suddetti impatti sui soggetti vigilati sono stati individuati i seguenti rischi:

  • parti correlate: vigilanza concentrata su operazioni rilevanti "emerse" mentre non viene monitorata la corretta applicazione delle esenzioni relative alle operazioni ordinarie, aumentando gli incentivi a evitare l’emersione delle operazioni stesse;
  • parti correlate: rischio di vigilanza tardiva e inefficace se rimane focalizzata sugli eventi e non pone in atto misure "preventive" di vigilanza sui fattori strutturali che possono incidere sulla sostanza (ad es. valutazioni sulla effettiva qualità dell’indipendenza degli amministratori coinvolti);
  • difficoltà di verificare l’esistenza di collegamenti tra liste di maggioranza e liste "asserite" di minoranza.

6a area di rischio: l’aumento del numero di emittenti connotati da incertezza sulla continuità aziendale con conseguente mispricing sui titoli ed incremento dei casi di earning manipulation.

I principali eventi e conseguenti impatti sui soggetti vigilati che influenzano tale area di rischio sono:

  • aumento del rischio di earnings manipulations per ridurre la percezione del rischio da parte di emittenti connotati da incertezze sulla continuità aziendale;
  • aumento delle probabilità di "crisi aziendali" e maggiori esigenze di raccolta sul mercato primario (aumenti di capitale, emissione di strumenti di debito);
  • peggioramento della qualità dell’attività di audit sui bilanci degli Enti di Interesse Pubblico anche a causa della maggior competizione sui corrispettivi degli incarichi.

Sulla base dei suddetti impatti sui soggetti vigilati sono stati individuati i seguenti rischi:

  • la situazione di crisi potrebbe incentivare comportamenti miranti a favorire una maggiore opacità relativa all’effettiva situazione economico/finanziaria degli emittenti, creando maggiori complessità nel garantire la trasparenza e la correttezza dell’informazione finanziaria nei casi di earning manipulation;
  • possibile "disallineamento", in termini di contenuto e di tempistica, fra andamento di mercato del titolo e informativa a disposizione degli investitori, in particolare dei piccoli risparmiatori;
  • la maggior complessità nello svolgere la vigilanza preventiva sulle società di revisione relativamente ai controlli di qualità congiuntamente ad un’accentuazione dell’attività di enforcement su specifici incarichi - con conseguente riduzione delle risorse disponibili per i controlli di qualità – potrebbero incidere sull’efficacia dell’audit ai fini della credibilità e dell’affidabilità dell’informazione finanziaria.

7a area di rischio: a fronte dell’aumento della frammentazione degli scambi, la vigilanza sugli adempimenti degli obblighi di trasparenza e di best execution diventa più complessa e onerosa

I principali eventi e conseguenti impatti sui soggetti vigilati che influenzano tale area di rischio sono:

  • aumento della frammentazione degli scambi con riduzione delle quote degli scambi su Borsa Italiana e abbassamento della qualità delle informazioni sulle transazioni;
  • maggiore competizione fra trading venues;
  • trading venues guidate da scelte strategiche più aggressive e profit-oriented;
  • incremento del rischio di potenziali condotte di abuso di mercato incentivate dalla frammentazione degli scambi.

Sulla base dei suddetti impatti sui soggetti vigilati sono stati individuati i seguenti rischi:

  • progressivo peggioramento della qualità dell’informativa sia di transaction reporting che di trasparenza a causa della molteplicità di trading venues e altri soggetti obbligati (i quali forniscono dati disaggregati e talvolta incompleti, disomogenei o poco attendibili);
  • aumento degli incentivi per gli operatori a migrare su trading venues meno trasparenti;
  • aumento della difficoltà di detection delle condotte potenzialmente manipolative nel caso di strategie cross-market;
  • maggiori difficoltà nel verificare il rispetto del principio di best execution.

Note alla Relazione Illustrativa:

(1) La scomposizione dell’avanzo complessivo consente di evidenziare distintamente in bilancio, da un lato, la consistenza reale dell’avanzo di gestione dell’esercizio precedente, disponibile per la copertura finanziaria delle spese programmate per l’esercizio cui il bilancio si riferisce (“Avanzo disponibile”), dall’altro, la componente di avanzo generata dal trasferimento al nuovo esercizio delle “prenotazioni di impegno” di cui sia stata verificata l’attualità delle esigenze d’istituto che le hanno originate, la quale è invece automaticamente e per intero destinata a finanziare le medesime iniziative di spesa sottostanti alle “prenotazioni” trasferite (“Avanzo tecnico”). Tale scomposizione trova fondamento nell’art. 19, comma 3, del Regolamento di contabilità dell’Istituto il quale stabilisce che «durante la gestione possono essere prenotati impegni relativi a decisioni di spesa dalle quali possono derivare obbligazioni giuridicamente perfezionate qualificabili come impegno di spesa». E che «qualora, entro il termine dell’esercizio, le prenotazioni di impegno non dovessero tradursi in impegno di spesa, le prenotazioni stesse decadono e vengono trasferite all’esercizio successivo secondo modalità stabilite dalla Commissione con apposita delibera». Dette modalità, che si riassumono nella previa verifica dell’attualità delle esigenze d’istituto sottostanti alle “prenotazioni di impegno” da trasferire, sono state stabilite con delibera n. 11.388/14.5.1998.

(2) Tali conti si riconnettono alla previsione del quinto comma del citato art. 40 della legge n. 724/23.12.1994 secondo cui, «in deroga alla legge 29 ottobre 1984, n. 720» concernente il sistema di Tesoreria Unica, le contribuzioni «sono versate direttamente alla Consob».

(3) Allo stesso modo è stato determinato l’accantonamento per indennità di fine incarico ai Componenti la Commissione (cap. n. 10111).

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